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Porte Interne di Tutte le Tipologie

Le porte interne sono fondamentali nel definire lo stile dell’abitazione. Oggi più che mai sono veri e propri elementi d’arredo, che non perdono il loro ruolo elettivo di separazione degli ambienti. Possono essere invisibili, per dividere gli ambienti solo quando serve o mimetizzarsi, fino a scomparire. Oppure scenografiche, e diventare il fulcro dell’ambiente in cui sono inserite. Meglio comunque scegliere un filo conduttore di stile e colore, per evitare nella casa contrasti non armoniosi.

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I Materiali

Legno, in più tipologie

È molto utilizzato perché è un classico sempre attuale, sta bene in tutti i contesti e dona calore agli ambienti. Il telaio fisso può essere costituito da diversi materiali in funzione dell’impiego e della finitura: legno listellare, multistrato di pioppo e pannelli mdf (medium density fibreboard). Il telaio può essere rivestito con tranciati di varie specie legnose o laccato con speciali vernici. Le ante non sono tutte uguali, infatti possono essere realizzate in tre diverse tipologie: tamburata, listellare o piena.

  • Anta tamburata: è composta da una struttura, in genere di abete, che funge da ossatura esterna e, all’interno, da una struttura alveolare a nido d’ape che contribuisce a dare rigidità. L’insieme viene poi inserito tra due pannelli di derivati del legno e finito in vari modi, sia in legno sia in laminato.
  • Anta listellare: è costituita da una struttura realizzata interamente con legno listellare (pannello formato da listelli larghi meno di 80 mm) e rivestita in laminato di legno.
  • Anta con anima piena: è formata da pannelli di materiale omogeneo composto da frammenti di legno o da multistrato di sfogliati di legno.
Vetro, in tutta sicurezza

Le porte di vetro possono essere con o senza telaio fisso di legno o metallico. Per il pannello anta può essere impiegato vetro temperato, stratificato o stratificato temperato (unisce le due lavorazioni): tutte soluzioni che garantiscono sicurezza.

  • Il vetro temperato viene trattato termicamente a 640 °C con un processo di tempra e poi sottoposto a un veloce raffreddamento che provoca uno shock termico che ne irrobustisce la struttura. In caso di rottura i frammenti sono di piccole dimensioni e con bordi non taglienti, in modo da non presentare rischi per le persone.
  • Il vetro stratificato è ottenuto dall’unione di due o più lastre di vetro di 3 mm, incollate su una pellicola di materiale plastico trasparente, il pvb (polivinilbutirrale). In caso di rottura i frammenti restano attaccati a questo strato, senza frantumarsi in schegge pericolose.
Metallo

In genere si tratta di alluminio, materiale leggero e riciclabile, che viene utilizzato per le parti strutturali, ovvero telaio e controtelaio, in abbinamento a porte in vetro oppure in legno. Meno frequenti le versioni con anta piena in alluminio o acciaio, adatte per chi preferisce qualcosa di tecnologico e soprattutto per vani di collegamento con box auto, cantina, ripostiglio.

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Modalità di Apertura

È un fattore importante nella scelta della porta, determinato non solo da questioni estetiche, ma anche da eventuali problemi di spazio o dalla necessità di risolvere tante situazioni particolari. Le più comuni sono quelle a battente e scorrevoli

Apertura a battente

È la porta più tradizionale ma anche la più comune: l’anta è fissata tramite le cerniere a un lato del vano dell’apertura e ruota sull’asse laterale verticale per aprirsi. È possibile scegliere il lato di apertura, solitamente da sinistra a destra, per favorire l’impugnatura con la mano destra. Ma anche il senso, cioè la direzione, di apertura: all’interno  della stanza in cui ci si trova (a tirare) o verso quella in cui si entra (a spingere).
Sono fattori importanti che vanno decisi prima della posa in opera. La porta a battente è pratica da aprire e muovere, l’unico vincolo è dato dall’ingombro dell’anta, per il quale non ci possono essere ostacoli. L’ingombro richiesto per l’apertura corrisponde al raggio che l’anta traccia, con un angolo di almeno 90°.

Apertura scorrevole in 2 versioni

Nate come porte salvaspazio per i locali di servizio, le porte scorrevoli hanno un’importante valenza estetica oltre che funzionale. Due sono le tipologie: interno ed esterno muro.

Interno muro

Sono a scomparsa: l’anta scorre all’interno di un controtelaio metallico dentro la parete, che fuori rimane libera. Il controtelaio metallico è l’elemento fondamentale, e sono necessari lavori di muratura per incassarlo, oppure bisogna costruire un muro cavo all’interno per inserire l’apposito vano. L’elemento viene poi rifinito come la parete. Due sono i tipi di controtelai disponibili, in base a come è realizzata la parete interna: in muratura (laterizi forati) oppure in cartongesso. Al momento dell’acquisto è quindi indispensabile specificare il materiale.

Con anta singola o doppia: nel secondo caso si tratta di porte speculari, con un carrello apposito che ne può permettere l’apertura simultanea. Servono però due controtelai per ciascuna anta, da alloggiare in entrambe le pareti.

Esterno muro

Le porte che scorrono all’esterno del muro hanno le ante che si muovono parallele alla parete, sovrapponendosi e restando a vista. Lo scorrimento avviene lungo una guida, in alluminio anodizzato o acciaio, fissata in alto a parete o soffitto, a incasso totale o a sospensione.
Sono la soluzione più semplice da installare, perché non richiedono lavori sulla muratura, a meno che la guida non sia incassata, a scomparsa totale. L’effetto visivo è molto scenografico, soprattutto quando le ante sono in vetro decorato. Inoltre, è possibile abbinare ante scorrevoli a parti fisse, aumentando la zona aperta e la luce nella zona giorno.

Mantovana: Si tratta di una fascia esterna che copre il binario di scorrimento. È un elemento estetico, solitamente uguale al pannello della porta, in legno o laccato, che può continuare in una fascia perimetrale, nella parte superiore, per tutto l’ambiente. È una soluzione classica che però rimane attuale.

Senza binario: alcune porte sembrano esserne prive; quando scorrono, mostrano solo l’anta, sia quando è aperta sia quando è chiusa. Il meccanismo è nascosto dal pannello stesso, che si muove insieme all’anta con binario e ruote montati dietro.

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Filomuro, i nuovi modelli

Una porta priva di stipiti, coprifili e cornici si definisce filomuro oppure rasomuro. L’effetto è quello di un’anta ritagliata sulla parete, a filo, in continuità con essa, quindi senza elementi sporgenti. Filomuro possono essere sia modelli a battente sia scorrevoli.

Le cerniere a scomparsa regolabili e il telaio in alluminio sono fondamentali per ottenere questo risultato: si inseriscono perfettamente nella parete senza lasciare elementi tecnici a vista. La serratura magnetica garantisce una chiusura perfetta della porta. Altri elementi importanti da considerare sono:

Le finiture: dal punto di vista estetico le possibilità sono infinite e personalizzabili. Per esempio, le ante si mimetizzano e scompaiono nella parete se rivestite con la stessa carta da parati o la stessa tinteggiatura: in questo modo gli spazi sembrano amplificati. Se si vuole invece dare un tocco di colore alla stanza o sottolineare l’accesso al locale, basta scegliere la finitura o la tinta dell’anta in contrasto con quello della parete.

Il battiscopa o zoccolino: ideale quello filomuro (altrimenti sporgerebbe rispetto alla porta). Elegante ed essenziale, da alcune aziende viene proposto anche in abbinamento alla finitura della porta e con retroilluminazione segnapasso. Per la sua installazione può essere necessario realizzare una controparete.

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